MAESOTERICA

 

Fantastiche suggestioni da Graziano Cuberli, con i suoi simbolismi e terrestrità. Sì, perché religiosità, ragione, fantasia, libera espressione sono la sintesi del pensiero di questo autore.

Innanzitutto osserviamo i materiali, essi sono poveri, recuperi, ricicli, questa cultura del riutilizzo si oppone alla moda del consumo. E' il contrario rispetto allo spreco, è la contestazione aperta alla civiltà del cassonetto.

E in questo c'è qualche cosa di orientale, di morale e di morale e di attento, nella logica che guida il lavoro di questo autore.

La tecnica,denominata dall'originale Cuberli "Pittura Mæsoterica" in quanto composta da materia, etere (cioè di sensazioni) ed esoterismo (simbolismo), utilizza la colla ed il silicone che viene stesa con le dita perché la corporeità, la fisicità, sono componenti fondamentali della creazione.

La colla per attaccare, la colla simbolo di dolore, perché tutto ciò che è "attaccamento", è dolore, paura, smarrimento.

Quando l'artista usa l'acrilico, lo strumento di lavoro diventa la spatola che è, con pochi colpi istintivi, fa comparire i Totem rappresentanti la superstizione e l'ignoranza che debbono essere superate dallo sforzo individuale.

Pochi colori, soprattutto i primari, compaiono in questa ricerca. Nel contesto cromatico l'oro ha una sua funzione fondamentale, rappresenta l'estrema preziosità; l'oro è simbolo di perfezione, cioè di Dio.

Osservando l'arte di Cuberli in questo percorso si potrà chiarire che essa è rivelazione, invenzione, finzione, gioco, fantastica follia, filosofia, individualismo, lettura personalissima della realtà, ma soprattutto bisogno di comunicare e di trovare aperte davanti a se porte e finestre.

1999 - Vito Sutto